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Dungeon PbEM
The chronicles

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Hadji/Michele
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Master
Luca

Ashbamm - Casa di HadjiIV giorno dopo II luna nuova di primaveraWeather
Era primavera inoltrata e il clima prometteva di rendersi particolarmente torrido quell'anno. I vicoli e le abitazioni erano concepiti per disperdere il calore che giungeva dalle regioni dell'interno ulteriormente calde, e godere per quanto possibile dell'aria mitigata dal mare. Ugualmente la caratteristica umidità stagionale rendeva ardito avventurarsi all'aperto nelle ore centrali del giorno. Per questa ragione, una volta consumato il suo piatto di fagioli freddi, dopo pranzo Hadji si era coricato così da sfuggire alla calura che martellava la testa di ogni Zerako, tanto più che prima di sera non avrebbe trovato nessuno nelle locande e tanto meno in strada.

La tenda all'ingresso della sua abitazione si aprì di colpo. Hadji ci impiegò un momento per riaversi dalla sorpresa e mettere a fuoco. Addossato allo stipite vi era Wani, forse la più abile guida del deserto di tutta Ashbamm, uomo avvezzo a ogni avversità delle terre selvagge, per questo era sempre ricercato come capo carovaniere dai mercanti più facoltosi e benvoluto da chi lo conosceva. Uno dei primi uomini che Hadji ebbe la fortuna di conoscere una volta approdato ad Ashbamm, dopo la sua rocambolesca fuga da Sira. Uomini molto diversi per attitudini e inclinazioni ma che forse proprio per questo erano diventati ottimi amici. Lo guardò in attesa di una parola, che gli dicesse cosa mai lo aveva spinto a fargli quella visita a sorpresa. L'uomo tuttavia si limitò a crollare a terra. Hadji allora si rese conto che già si stava tenendo il fianco con la mano. Balzando dal pagliericcio si precipitò al suo fianco, stava per chiedergli cos'era successo ma Wani l'anticipò, con voce assai flebile:
<<Abu. Abu! Abu... Uccidere.>>
Abu era il fratello maggiore di Wani, un bove come corporatura, viveva all'ombra del fratello minore essendo lui un po' ritardato di mente. Certamente un ragazzo buono che obbediva a qualsiasi richiesta del fratello cui era devoto, e che lo stesso Hadji qualche volta aveva benevolmente motteggiato. Si stava chiedendo cosa potesse c'entrare lui con quella ferita mortale, cosa intendesse dirgli Wani, cercò di cavargli una parola ancora, ma il suo amico aveva già chiuso gli occhi.
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Hadji
Michele

Ashbamm - Casa di HadjiIV giorno dopo II luna nuova di primaveraWeather
Il flebile respiro di Wani si interruppe. Il cuore smise di battere.
Non quello di Hadji, che galoppava così forte che presto gli sarebbe balzato fuori dal petto.
Wani era morto. La sua anima ormai prossima a ricevere l'abbraccio degli spiriti del mare e del sole.
Hadji chiuse gli occhi e pregò per l'amico.
Solo allora ricordò le ultime parole di Wani. Abu. Doveva trovare Abu.
Ripercorse mentalmente il dedalo di strade per raggiungere la casa di Wani e Abu.
Afferrò la scimitarra, legandosela in vita. I riccioli scuri vennero assicurati sotto il turbante.
Inspirò, chiudendo gli occhi. Ora veniva la parte più difficile.
"Perdonami", mormorò, prima di perquisire velocemente l'amico in cerca di qualcosa che potesse aiutarlo a ricostruire gli ultimi istanti di Wani.
Chiunque avesse colpito Wani poteva essere ancora nei paraggi.
Scostò impercettibilmente la tenda. Il caldo nei vicoli di Ashbamm si insinuò opprimente nell'unica stanza di Hadji.
Osservò la strada e gli edifici circostanti in cerca di sguardi indiscreti, ma anche delle possibili tracce di sangue lasciate dall'amico.
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